Il Festival è finito e ne abbiamo viste e sentite tante: di canzoni, di critiche, di pianti e di.
Ma Sanremo si sa, non è solo fatto di canzoni (o canzonette).
Un’ altra protagonista della famosa kermesse italiana è stata la Moda: tra i look sobri ed eleganti oppure quelli eccentrici e datati, quest’ anno al Festival non è stata avvistata nessuna farfalla svolazzante ma solo tante “farfalline” in attesa di prendere Il Volo.
Tra i vari nomi di stilisti che hanno vestito i protagonisti di questo Sanremo vogliamo scrivere di uno in particolare, che fa parte di quella categoria che a noi piace chiamare degli Outsider: giovani designer che, nonostante le capacità dimostrate, sono vieppiù sconosciuti al grande pubblico il che, secondo il nostro modesto parere, è sicuramente una terribile tragedia per l’umanità intera. (Yes, I’m a Drama Queen)
Trent’anni appena, #Daniele Carlotta è un fashion designer siciliano figlio di una tra le più conosciute commercianti di tessuti pregiati degli anni ’80.
Dopo aver studiato allo IED di Milano si trasferisce a Roma, dove crea abiti che danno risalto alla forza e alla sensualità della figura femminile, mascherando e lasciando sullo sfondo fragilità e insicurezze d’animo.
In pochi durante questo Festival hanno compreso il messaggio lanciato dal giovane stilista che, tramite le sue creazioni, ha cercato di far avvicinare i “non addetti ai lavori” al mondo della moda mostrando loro che Lei non è appannaggio esclusivo di creature algide e filiformi, ma che persino una bellezza-non-bellezza come Arisa, può tranquillamente indossare abiti da gran soirée e risultare affascinante.
Quindi vogliamo concludere questa settimana canora dando inizio a questa nuova rubrica che parlerà di Fashion Outsider , cominciando proprio con Daniele Carlotta: sicuramente sentiremo ancora parlare di lui.
